Grafologia

La grafologia è una scienza umana che, attraverso l’analisi e lo studio della grafia, rivela la personalità dello scrivente, le tendenze innate ed acquisite.
Nei tribunali la grafologia peritale è utilizzata per la soluzione di casi in cui sia richiesta una verifica di una manoscrittura o documento.
Nelle aziende accompagna la selezione del personale, nelle scuole segue il percorso evolutivo di bambini e ragazzi.

Il grafologo stabilisce il rapporto tra la scrittura e la personalità individuale dello scrivente.
Ogni movimento espressivo manifesta il carattere personale, secondo le modalità del sentimento che vi è espresso.
L’espressività è infatti conseguenza naturale della correlazione neuronica esistente fra le aree motorie della corteccia.
Quando lo scrivere diventa automatico, l’atto scrittorio si sottrae al controllo del cortex (conscio) per assumere le modalità emotive del subcortex (subconscio).
Il movimento grafico si carica allora dei contenuti affettivi di quel momento e da atto grafico diventa gesto grafico.
E’ questa la fase privilegiata del metodo grafologico, che cerca di cogliere l’espressività fisiopsichica del gesto grafico, cioè la manifestazione neuromuscolare, psichica e psicologica dello scrivente.
Tali modalità espressive sono state da tempo precisate e possono essere identificate in un unico sistema segnico riconosciuto dalle varie scuole.

E’ così possibile considerare le condizioni soggettive che hanno portato alla stesura dello scritto.

Se vogliamo schematizzare in modo molto rapido l’evoluzione del pensiero grafologico possiamo dire che

Dal 1600 al 1800  abbiamo le prime tracce di una grafologia intuitiva che trova le sue prime espressioni in Camillo Baldi (1622), Johann Caspar Lavater (1775), Cesare Lombroso (1876).

Dal 1800 al 1890 ritroviamo una prima forma di grafologia sistematica. Alcuni autori di scuola francese cercano di dare una base sistematica alle loro intuizioni. Jean Michon (1871) inventa il termine “grafologia” e fonda la teoria dei segni fissi. Crepieux – Jamin (1885) parla di Teoria basata sul contesto dei segni.

Dal 1890 in poi possiamo parlare di Grafologia scientifica che trova espressione in scuole vere e proprie: scuola tedesca: Ludwig Klages (1917) Il Formniveau e l’aspetto ritmico della scrittura; scuola svizzera: Max Pulver (1931) Il simbolismo grafico; scuola italiana: Girolamo Moretti (1914-1964) Grafologia strutturale basata sulla neurofisiologia, con misurazione dei segni in decimi; scuola inglese: Robert Saudek (1928-1952) Studi basati sulla cinematografia.